Oggi voglio parlare ai developer
Anch’io, nella prima parte del mio percorso, sono stato uno di voi. Ho sviluppato applicativi per anni e so bene cosa significhi: progetti appassionanti, sfide continue, tensioni da gestire, momenti di euforia… e sì, anche qualche notte in bianco (una la ricordo con Roberto Butti, molti anni fa, alle prese con un’istanza di Magento, ma non è stata l’unica).
So quanto questo lavoro sia coinvolgente e stimolante, ma anche quanto possa diventare “demanding”: l’evoluzione tecnologica non aspetta nessuno. Ogni giorno ci si confronta con scadenze serrate, complessità implementative, requisiti poco chiari, qualità da garantire, aggiornamenti continui, nuovi linguaggi, framework, architetture, infrastrutture, best practice… senza contare la difficoltà di comunicare questa complessità a clienti, fornitori o colleghi.
E oggi, con l'arrivo dell'AI, tutto accelera ancora di più, e la situazione può sembrare davvero fuori controllo... 🌪️
Dalla mia esperienza personale, ho imparato che queste sfide – e in fondo tutte le sfide della vita – si possono affrontare in due modi:
✅ In modo attivo: sentendoti padrone della situazione, centrato e proattivo
❌ In modo reattivo: subendo gli eventi e rispondendo solo per reazione
Oggi, da coach ma anche da persona che continua a vivere la tecnologia ogni giorno, scelgo di stare accanto ai developer che sentono il bisogno di un cambiamento: un nuovo passo, un cambio di marcia, o persino una direzione diversa. Anche, e soprattutto, quando sembra che non ci siano le condizioni per farlo.
Se anche tu senti che sarebbe il momento di agire, ma fatichi a trovare le condizioni per farlo, scrivimi un messaggio qui.